1 giugno 2011

_.-:°{Testamento di un poeta}°:-._

Sono costretto a scrivervi
per augurarvi di non vedermi
ridotto come se fosser servi,
la mia Rabbia e il mio Perdermi.

Sento il filo che si spezza,
l`ultimo rintocco dell`era,
lo scheggiarsi della grezza
pietra,quale il cuor bufera.

Lenta la vita,
stretto il sentiero,
da noi perseguita
uccidendo il pensiero.

Lascio le mani a chi le stringe,
a chi ha agognato di baciarle 
senza che il labbro si tinge
di parole per poter amarle.

La mia piuma,triste e irriverente
la regalo invece al mio scrittoio,
sempre uniti nell`abbraccio latente,
ma sempre divisi dal sottile foglio.

Lenta la vita,
stretto il sentiero,
da noi perseguita
uccidendo il pensiero.

A te ,Ombra mia, lascio il mio sguardo,
che sempre hai temuto ed anche sognato,
lascio il volto della maschera da bardo,
dal cuore fragile e oscuro tormentato.

Alla mia maschera invece,lascio il sorriso,
invidioso d`esser celato dal suo dipinto,
che possa finalmente sfoggiare il suo viso
tramutato in carne ma mai estinto.

Lenta la vita,
stretto il sentiero,
da noi perseguita
uccidendo il pensiero.

Gli occhi, sentori di malvagità,
li lascerò vagare nel mare,
o seguire il Vento,loro metà,
sentendoli debolmente sussurrare.

L`anima invece la dono al Diavolo,
che tanto freme di stringerla
tra le mani,seduto su quel tavolo
apparecchiato,pronto per mangiarla.

Lenta la vita,
stretto il sentiero,
da noi perseguita
uccidendo il pensiero.

Il cuore invece lo lascio al tempo
che possa levigare la dura pietra,
formata in quest`anni di stento,
da amori sonati con la cetra.

Ed infine la mia maledetta Poesia
la pongo in una prigione di vetro,
poichè nessun è degno della malinconia
che sa donar la Maschera e chi v`è dietro.

Lenta la vita,
stretto il sentiero,
da noi perseguita
uccidendo il pensiero.

Lascio ogni speranza al Mondo intiero,
ogni lacrima dal cielo,sia un mio pensiero

2004 - Fabrizio Bentivoglio

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